Le Frequenze dell'io

«Il vostro io, per voi, è come una frequenza. Si può immaginare così: ciascuno di voi trova una frequenza di se stesso, e quella diventa il suo io, per lui. E da lì comincia a mettere ordine nelle cose che percepisce, e a esplorare questa frequenza, che è sempre molto più grande di quel che sembra».

Non sono onde che emettete voi: sono frequenze che esistono di per sé, come il luogo in cui vivete, o come la materia di cui siete fatti e di cui vi nutrite. Voi ne trovate una, di quelle frequenze, e da lì cominciate.

«È la stessa immagine che avete trovato voi quando avete inventato la radio. La radio è una vostra descrizione inconsapevole del vostro io. Una specie di imitazione inconsapevole.»

Cioè non è affatto dentro di voi, il vostro io. Lo percepite come qualcosa che è dentro; ma in realtà ci siete entrati, e vi muovete lì dentro.»

L’io è una parte dell’anima, un punto nell'anima. Quella che noi chiamiamo Forma è ciò che intendete voi quando parlate dell’anima. Mentre ciò che voi chiamate io è quella parte della vostra anima che si trova nel vostro Aldiqua. È la parte di voi che è nata nel vostro mondo e che vive lì.»
(Igor Sibaldi, I Maestri Invisibili).

È solo un'immagine, d'accordo, ma io ricordo perfettamente come intorno ai 20 anni ancora andavo "scegliendo" i modi del mio "io". Vedevo un comportamento o un pensiero che mi piacevano e "decidevo": io SONO così, voglio essere così...

Proprio come dicevano i maestri di Sibaldi, come se scegliessi una "frequenza" che esisteva fuori da me e cominciavo ad esplorarla, a viverla.