Il Potere Illimitato

Il potere assoluto è la capacità di produrre i risultati che più desideri e di creare valore per gli altri nel processo - dice Anthony Robbins - ma questo "potere", in realtà, appartiene solo ad Allah.
In noi non c’è un potere illimitato: tutto il "potere" appartiene ad Allah. Ma il tuo Rabbi ti ha donato capacità e responsabilità. Se purifichi la tua intenzione e orienti il tuo cuore alla Sua Guida, Egli aprirà vie per te, darà forza alle tue azioni e farà sì che i tuoi sforzi portino frutti per te e per gli altri.
In Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
65:2 – “Chi ha taqwā di Allah, Egli gli darà una via d’uscita.”
65:3 – “E lo provvederà da dove non immagina. Chi si affida ad Allah, Egli gli è sufficiente. In verità, Allah realizza il Suo Ordine. Allah ha stabilito una misura per ogni cosa.”
Il “potere” non è nell'essere umano, ma nel fatto che Allah apre vie che l'essere umano non può prevedere.
Il “successo” non è solo frutto di strategia o forza di volontà, ma di taqwā + tawakkul (coscienza di Allah + affidamento).
Allah è “Ḥasbuhu” = “sufficiente per lui”: quando ti affidi, non hai bisogno di altro.
Nulla è fuori controllo: “Ha stabilito una misura per ogni cosa.”
Se mantieni taqwā, il tuo Rabbi ti aprirà vie che non avevi mai visto. Se ti affidi a Lui, sarà sufficiente per te. Perché ogni cosa ha già la sua misura, e nulla può ostacolare ciò che Allah ha deciso per te.
Il Profeta ﷺ disse a Ibn ʿAbbās:
“Sappi che se tutta la gente si radunasse per portarti un beneficio, non ti porterebbero altro che ciò che Allah ha già scritto per te; e se si radunassero per danneggiarti, non ti danneggerebbero se non con ciò che Allah ha già scritto contro di te. Le penne sono state sollevate e le pagine si sono asciugate.”
(Jāmiʿ al-Tirmidhī, ḥadīth n. 2516)

Il tuo potere è la capacità di cambiare la tua vita, di plasmare le tue percezioni, di far funzionare le cose a tuo favore e non contro di te.
Il vero potere che è in te consiste nel purificare il cuore, guidare le tue azioni secondo la volontà del tuo Rabbi e trasformare le tue percezioni per vivere rettamente; così farai funzionare la tua vita a favore del bene e non del male.
In Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
13:11 - “In verità, Allah non cambia la condizione di un popolo finché essi non cambiano ciò che è in loro stessi. E quando Allah vuole un male per un popolo, nessuno può impedirlo; e non hanno, al di fuori di Lui, alcun protettore.”
Se Allah è con te, nessuno può sconfiggerti. Se Egli ti abbandona, nessuno può soccorrerti. La tua vera forza è l’affidamento a Lui.

Chi agisce rettamente e crede, vivrà una vita buona: il segreto della felicità non è il successo materiale, ma la rettitudine.
Il vero potere è condiviso, non imposto.
Nel Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
2:256 - “Non c’è costrizione nel giudizio: la guida ben distinta si è separata dall’errore.”
La vera forza non è imporre, ma lasciare che la verità si manifesti.

Nel Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
42:38 - “Coloro che rispondono al loro Rabbi, assolvono alla ṣalāh, e i loro affari sono decisi tra loro con consultazione, e spendono di ciò che abbiamo dato loro.”
Il potere della comunità è condiviso, non imposto da uno solo.
Nel Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
16:125 - “Invita al sentiero del tuo Rabbi con saggezza e con buona esortazione, e discuti con loro nel modo migliore.”
La vera influenza non nasce dall’imposizione, ma dalla condivisione con saggezza.
Il vero potere non si impone: si manifesta quando si condivide, si consulta e si guida con saggezza. Così Allah benedice le azioni e le rende fruttuose.
Il vero potere nasce quando condividiamo le decisioni e ci consultiamo nel bene: ciò che è imposto si spegne, ciò che è condiviso cresce e porta barakah.

Il tuo potere è la capacità di definire i bisogni umani e di soddisfarli, sia i tuoi che quelli delle persone a cui tieni.
Ma attenzione: l’essere umano può riconoscere i propri bisogni, ma spesso li confonde: chi segue solo il desiderio (hawā) scambia i capricci per bisogni.
Solo attraverso la luce della guida (wahy, Qur’an) può distinguere i bisogni veri da quelli illusori.
Per i bisogni materiali (cibo, lavoro, protezione, cura degli altri) Allah ci ha dato mezzi e responsabilità.
Per i bisogni spirituali invece, non possiamo soddisfarli da soli: solo Allah dona sakīnah (pace), hudā (guida), raḥmah (misericordia).
Abbiamo un potere relativo di definire e soddisfare bisogni: solo quelli materiali e relazionali.
È in tuo potere riconoscere i veri bisogni e agire per soddisfarli nel bene. I bisogni materiali li colmi con i mezzi che Allah ti ha dato; i bisogni del cuore, invece, li colma solo il tuo Rabbi.
In Sūrat al-Qalam (68:32 e anche 76:30/81:29 con formule simili) si dice:
In Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
“Ma voi non potete volere se non vuole Allah, il Signore dei mondi.”
Questo significa che anche la nostra volontà di riconoscere un bisogno, di agire, di scegliere, non è autonoma, ma avviene solo se Allah la permette.
Da un lato: Allah ci ha dato ikhtiyār (scelta relativa). Possiamo scegliere di muoverci, riconoscere i bisogni, usare i mezzi materiali.
Dall’altro lato: la nostra capacità di volere e agire esiste solo perché Allah la sostiene in ogni istante. Se Egli non volesse, non potremmo nemmeno desiderare.
È come dire: noi camminiamo con i piedi, ma i piedi ci sono stati dati da Lui e non possiamo muoverli senza la Sua Autorizzazione

L’essere umano ha potere relativo, un dono temporaneo (amanah).
Allah ha potere assoluto: è Lui che permette, sostiene e decide i frutti.
La nostra volontà è “vera” ma dipende sempre dalla Sua Volontà suprema.
È in tuo potere riconoscere i bisogni e agire per il bene, ma ricorda: anche il tuo volere nasce solo se lo vuole Allah. Il tuo sforzo è il seme, ma la crescita viene dal tuo Rabbi.

Manuale Breve del Potere Qur’anico
1. Il potere inizia dentro di te
“In verità, Allah non cambia la condizione di un popolo finché essi non cambiano ciò che è in loro stessi.” (Q 13:11)
Il vero potere personale nasce dal cambiamento interiore: purifica il cuore, guida le intenzioni, rettifica le azioni.
2. La volontà umana è concessa da Allah.
“Ma loro non vorranno se il tuo Rabbi non vuole.” (Q 76:30, 81:29)
La capacità di riconoscere bisogni, decidere e agire esiste, ma solo perché Allah lo permette. La nostra libertà è reale ma subordinata alla Sua Volontà.
3. Riconoscere e soddisfare i bisogni.
“È in tuo potere riconoscere i veri bisogni e agire per soddisfarli nel bene. I bisogni materiali li colmi con i mezzi che Allah ti ha dato; i bisogni del cuore, invece, li colma solo il tuo Rabbi.”
Il potere umano è nel distinguere i bisogni reali dai desideri illusori e nell’agire con responsabilità.
4. Il potere è cooperativo e condiviso.
“Coloro che rispondono al loro Rabb, assolvono l'orazione, sir consultano tra loro negli affari e spendono di ciò che Allah ha dato loro.” (Q 42:38)
Il vero potere non si impone, si condivide, si pratica nella consultazione (shūrā) e nella giustizia.
5. Il potere si manifesta con saggezza, misericordia e resilienza.
“Per misericordia di Allah tu sei stato dolce con loro; se fossi stato duro e di cuore aspro si sarebbero dispersi. Perciò perdonali, chiedi perdono e consulta con loro.” (Q 3:159)
“Chi persevera e confida in Allah, Egli lo sostiene.” (Q 2:153, 47:7)
Il potere autentico non è arroganza o imposizione, ma resilienza, empatia, guida saggia e fiducia nel sostegno divino.
6. Il limite e la proporzione del potere umano.
“Allah non carica nessuna anima di un peso superiore alle sue capacità.” (Q 2:286)
Il potere umano ha limiti: ogni responsabilità e ogni azione efficace sono proporzionate dalla saggezza di Allah.
7. Sintesi motivazionale.
“Il vero potere è riconoscere i bisogni, agire per il bene, condividere e guidare con saggezza. È sostenuto da Allah, nascosto nella volontà divina, e cresce solo attraverso il cambiamento interiore, la rettitudine e la fiducia in Lui.”

La capacità di dirigere il tuo regno personale, i tuoi processi mentali, il tuo comportamento, in modo da produrre esattamente i risultati che desideri è un tuo potere?
È corretto dire che l'essere umano ha un potere relativo sul proprio cuore, pensieri, intenzioni e azioni.
Versetti come Q 13:11 (“Allah non cambia la condizione di un popolo finché essi non cambiano ciò che è in loro stessi”) supportano l’idea che il cambiamento interiore e la gestione dei propri processi mentali siano responsabilità e “potere” dell'essere umano.
Anche il concetto di dirigere il proprio comportamento verso il bene è Qur’anicamente supportato (Q 2:286, Q 47:7)
Però, dire: “produrre esattamente i risultati che desideri” espone al rischio di sovrastimare il potere umano.
Il Qur’an sottolinea che anche la nostra volontà e la realizzazione dei risultati dipendono dalla volontà di Allah (Q 76:30, Q 81:29).
Nessuno può garantire risultati esatti solo tramite i propri sforzi: possiamo impegnarci, ma la riuscita è concessa e benedetta solo da Allah.
La capacità di dirigere il tuo regno personale — i tuoi pensieri, il tuo cuore e il tuo comportamento — verso il bene è un tuo potere, ma i frutti di ciò che fai saranno realizzati solo se Allah lo vuole.

Rabbi

Recita, gli disse Gabriele (as). Tu sei il Messaggero di Dio. Recita in Nome del tuo Rabbi ... ma cosa significa Rabbi ?
Nella cultura ebraica, la parola Rabbi (Rabbino, in italiano scimmiottato) indica uno studioso che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole insegnante della Torah, considerato la guida spirituale della propria comunità ebraica; e oggi è addirittura usato al posto di "signor" Tal dei Tali, Rab Tal dei Tali, come nell'inglese il termine "Mister".
Nella Buona Notizia secondo Matteo (il cosiddetto Vangelo secondo Matteo, sempre in italiano scimmiottato) il Messia (as) dice "ma voi non fatevi chiamare Rabbi, perchè uno solo è il vostro Rabbi ... e voi siete tutti fratelli".
La traduzione appropriata del termine Rabbi non esiste nella nostra lingua e tutte le seguenti parole fanno riferimento al significato della parola Rabbi: grande, distinto (cioè separato, non simile), insegnante, maestro, mastro, padrone, capo, principale, campione, capitano, dominatore, giudice, originale, unico.

Se volessimo fare riferimento alla lettura geroglifica suggerita dalla Kabbalah ebraica, la R è il segno del Movimento e la B è il simbolo dell'attività interiore.
Riunite nella parola RaBbi costituiscono una radice da cui si sviluppano tutte le idee di Moltiplicazione, di Aumento, di Crescita, di Grandezza.
E' da intendersi come una sorta di Movimento di Propagazione (dall'interno verso l'esterno) sia fisica che morale inarrestabile, da cui l'idea che la parola indichi tutto ciò che domina, aumenta, cresce, invade, possiede, assembla in sé, governa.
Così come insegnava il Messia (as), vi è un solo essere al Quale si possa applicare questo Nome: Dio.

Recita, disse Gabriele (as) a Muhammad (saas), recita nel Nome del tuo Padrone, nel Nome del tuo Maestro, nel Nome del tuo Unico Dio.