
Le Terzine nella Musica degli Iron Maiden
Questo è quello di cui stiamo parlando.

Di certo non sappiamo cosa passa nella mente di Steve Harris, ma possiamo provare ad immaginarlo. Le Terzine di Croma sono una modalità musicale come molte altre e sono una delle modalità presenti nella musica degli Iron Maiden.
Le Terzine di Croma appartengono al repertorio classico del Rock and Roll anni ’50.
Se seguiamo la discografia della band e ci rifacciamo al primo album ( "Iron Maiden" del 1980 ) troviamo che le seguenti canzoni utilizzano le terzine:
• RUNNING FREE
• PHANTOM OF THE OPERA e
• TRANSYLVANIA
The Phantom of the Opera

Il ritmo del Main Riff di “Phantom of the Opera” ricalca la piena cadenza terzinata dell’esempio del file audio numero 1 ( quello più in alto nella pagina ).
Se in questo ritmo evidenziamo i colpi in battere del rullante sul secondo e sul quarto quarto e sopra ognuno di questi colpi potremmo suonare qualsiasi nota vorremmo.

Steve Harris SCEGLIE di suonare il Sol ( III grado della scala minore di Mi – che è quella usata nella song ).

E così nasce il main riff di “Phantom of the Opera”. Un’idea, una composizione così semplice che viene da chiedersi come mai nessuno ci abbia mai pensato prima!
In una intervista a Nicko McBrain, questo - parlando di Steve Harris - ha detto che Steve non è un semplice “musicista”, è un Compositore. Questa è la mia stessa idea; dall’analisi della sua musica spero di poterti dimostrare che Steve Harris “pensa” la sua musica… e quindi la compone, non aspetta l’ispirazione dall’alto per scrivere musica: Steve Harris “pensa” la sua musica.
Nessuno aveva mai “pensato” al riff di “Phantom of the Opera” perché nessuno – o pochi – oggi “pensano” la musica come facevano Mozart o Beethoven.
Rompere la Monotonia
Per rompere la monotonia del main riff nel suo ripetersi, Steve Harris SCEGLIE la cosa più semplice da fare: suona due semi-minime sugli ultimi due quarti della seconda battuta.
Per comprendere meglio perché questa è la cosa più semplice da “pensare” bisogna ricordare che ogni “tema” ( o “motivo” o “frase melodica”, che dir si voglia ) musicale può dirsi composto da una Tesi e da una Antitesi, o – se si vuole – da una “domanda” ed una “risposta” o, ancora: da un “soggetto” e da un “contro-soggetto”, come nelle Fughe di Bach.
Il tema di “Phantom of the Opera” è tutto nei primi due quarti della prima battuta: (mi-mi-mi-sol-mi-mi), quindi il posto sul pentagramma dove poter “rompere” la monotonia del tema ripetuto si dovrà collocare o al terzo quarto della prima battuta o al terzo quarto della seconda battuta.
L’orecchio o la sensibilità musicale di Steve glielo fa collocare al terzo quarto della seconda battuta – che per inciso è il punto dove tutti lo collocheremmo perché il Main Riff si “chiude” ascoltando per intero la prima battuta. Quindi la seconda battuta riprende il tema e lo “stacca”.

Adesso se consideri quali sono le figure ritmiche più vicine alla croma vedrai che sono le semi-crome o le semi-minime. Le semi-crome aggiungerebbero velocità e note al tema ( ogni semi-croma dura la metà del tempo di una croma, vedi foto sotto ) per un totale di 12 note al posto di 6, mentre le semi-minime occuperebbero lo stesso spazio con sole due note. La semplicità è sempre da perseguire, per cui Steve sceglie la strada delle semi-minime.

Musicalmente parlando staccando con due “mi” il tema non guadagna in bellezza, è – come la chiamavano i Beatles: una “triste” scelta. ( Mi riferisco alle parole della canzone “Hey Jude”: “Take a Sad Song and make it better” ).
Per cui si prende una “sad song” e la si migliora. La sensibilità musicale di Steve gli fa scegliere il Sol ed il Re – e non per caso, perché – ripetiamolo – Harris è un Compositore e lascia poco spazio all’intuizione che viene dall’alto se non per la scelta su cosa deve “lavorare” o come lo deve lavorare.

Se guardiamo alla tonalità nella quale stiamo “lavorando” e osserviamo i gradi della scala troviamo che il Sol ed il Re sono le scelte più “semplici” per le nostre orecchie perché Steve Harris non usa le scale di minore propriamente dette ( la Melodica e l'Armonica ) ma usa quella di Mi minore in modo Eolio.

Le due scali minori ( la Melodica o l’Armonica ) di Mi – se utilizzate – porterebbero a composizioni jazz o profondamente “popolari” come le canzoni tradizionali tipo “Vitti ‘na Crozza”. Quindi per poter scrivere in Minore senza cadere nel jazz o nel tradizionale è necessario usare l’artificio dei MODI. Per ogni nota delle scale se costruisci una nuova scala a partire da quella nota mantenendo gli intervalli della scala di partenza ottieni un “modo” diverso di suonare la scala. Se parti dal primo grado ( I ) hai la scala originale ( modo: Ionico ), se parti dal secondo ( II ) hai il modo Dorico, dal terzo ( III ) il Frigio, dal quarto ( IV ) il Lidio, dal quinto ( V ) il Misolidio, dal sesto ( VI ) il modo Eolio e dal settimo grado ( VII ) il Locrio. Ecco: Steve Harris usa - spesso - il modo Eolio.
I Gradi delle Scale ( non i Gradini! ahahah )
In Armonia il primo grado ( I ), o Grado Fondamentale, è l’accordo alla quale l’orecchio tende, l’accordo che definisce la Tonalità della musica. L’accordo costruito sul quinto grado (V) è quello che nella sequenza degli accordi risulta più orecchiabile. Le progressioni di accordi di molta musica popolare sono infatti V – I ( tipo: Sol maggiore - Do maggiore ). Questa sequenza di accordi si chiama anche Cadenza Perfetta ( ed è usata in molti “finali” di musica ) ed è così perché naturalmente le nostre orecchie – in tonalità di Do maggiore – dopo l’accordo di SOL maggiore si aspettano di sentire l’accordo di DO maggiore.
La Cadenza più orecchiabile dopo quella Perfetta è la Plagale costruita utilizzando l’accordo sul quarto grado ( IV ) – il Fa maggiore nella tonalità di Do maggiore.
Questo per dire che ogni grado di una tonalità ha la sua “orecchiabilità” e che i gradi più “orecchiabili” sono il Quinto ed il Quarto (seguiti – in ordine di “orecchiabilità” - dal Sesto, poi il Terzo, il Secondo, ed infine il Settimo).
Se guardiamo adesso alla tonalità di Sol maggiore dalla quale Harris ricava la tonalità di Mi minore Eolio vediamo subito che il RE è quinto grado ( il più orecchiabile! ) e che il Sol in se stesso è addirittura la Fondamentale ( primo grado ). Quindi non stupisce più che lo “stacco” che rompe la monotonia del tema di “Phantom of the Opera” sia composto utilizzando le note SOL ( I ) e Re ( V ).
Anche la SCELTA di suonare il SOL ( e non qualsiasi altra nota ) sul battere del rullante nel secondo e quarto quarto del Main Riff adesso è più chiara: il SOL è la scelta più semplice nella tonalità di Mi minore Eolio perché corrisponde alla Fondamentale della tonalità originale di … SOL maggiore!

Le Variazioni sul Tema
Bene. Adesso abbiamo un Main Riff decente – anzi: proprio bello! – che si fa? Lo si suona per 5 o 6 minuti di seguito e poi ci si aspetta che il pubblico applauda?
E’ qui che entrano in campo quelle che si chiamano “Variazioni sul Tema” – e che contribuiscono ampiamente affinché si possa sviluppare e portare avanti una composizione musicale.
La Variazione più semplice che possiamo pensare in una serie di Terzine di Crome è una serie di Terzine di Semi-Minime – come sopra: la Semi-Minima è la più semplice cosa da pensare dopo una Semi-croma!

Harris suona il RE per il nuovo stacco e ricordiamo che il RE corrisponde alla nota con più orecchiabilità nelle progressioni costruite sulla scala di SOL maggiore ( il RE è il Quinto Grado della scala, la scelta più semplice dopo la Fondamentale ). Così otteniamo un altro tassello di musica – che conserviamo perché interessante – ma non abbiamo veramente rotto, o staccato dalla monotonia che si creerebbe continuando a suonare il Main Riff alternando i due stacchi. Abbiamo solo ottenuto di stancarci con le orecchie qualche secondo dopo rispetto a come ci saremmo stancati ascoltando il Main Riff utilizzando solo il primo stacco ( quello fatto con le due semi-minime ).
La Domanda delle Domande
Adesso è tempo per la domanda delle domande di ogni “compositore”: come continuo la mia composizione?
Ma è la domanda sbagliata! La domanda giusta è: come posso utilizzare il materiale che ho già in un modo diverso?
Cosa abbiamo come “materiale” ? Terzine di Crome e Terzine di Semi-Minime.
Cosa succede se utilizziamo le Terzine di Semi-Minime su un tempo di Terzine di Crome?

Interessante, non trovi?
Dobbiamo solo “colorare” armonicamente il ritmo ottenuto per trovare la nostra “Variazione sul Tema”.

Harris usa la progressione: I – V – VI – VII che corrisponde a III – IV - V – I nella tonalità originale di SOL maggiore (Sim - Do - Re - Sol) . La Cadenza IV – V – I (Do - Re - Sol) è semplicemente una formula “estesa” della Cadenza Perfetta ( V – I [Re - Sol]), come lo è la successione III – V – I (Sim - Re - Sol). Metti insieme le due formule “estese” e ottieni un’altra variazione della Cadenza Perfetta ( III - IV – V – I [Sim - Do - Re - Sol])
Ancora una volta, Harris ha SCELTO la formula più semplice, cioè la Cadenza Perfetta ( V – I ) preceduta da alcune variazioni molto orecchiabili – conosciute già come “estensioni”.
Il Soggetto ed il Cantato
Questo deve essere il momento nel quale Harris deve aver cominciato a pensare a quale poteva essere il Soggetto della sua song, e – chissà attraverso quale corridoio della sua mente – ha pensato al Fantasma dell’ Opera!
Adesso ci vorrebbe un “cantato”… però.
Lavorando sul “materiale che abbiamo già” Harris utilizza le Terzine di Semi-Minime per trovare una linea melodica che possa essere utilizzata come “cantato”.
Per inciso – scusa il gioco di parole: “inciso” sta anche per “cantato” ! – per inciso, dicevo, la caratteristica di intervallare “linee melodiche cantabili” a riff ritmici è una delle particolarità della musica degli Iron Maiden.
Come è arrivato Harris al “cantato”?

Non lo sapremo mai (a meno che qualcuno non glielo chieda e lui ci risponda). Forse arpeggiava ( il secondo gruppo di terzine nella terza battuta dell’immagine qui sopra è l’accordo di Sol maggiore arpeggiato RE – SI – SOL. Il gruppo prima ed il gruppo dopo sono l’accordo di SOL maggiore 4° arpeggiati, e l’accordo di quarta ha una sonorità di “sospensione”, di “suspence”, di “attesa misteriosa”; mentre l’ultimo gruppo di terzine è una semi-scala che porta al MI… suonata al contrario ( cioè FA# - SOL – LA invece di LA – SOL – FA# ).
Ripeto, a meno che non riuscissimo a chiederglielo di persona, e lui ci risponderebbe rivelando i suoi segreti: non lo sapremo mai.
Possiamo solo sapere che ha utilizzato “il materiale che aveva già”.
The Middle Section
Così come ha fatto per scrivere l’intermezzo.

Questa volta “arpeggiando” non sulle Terzine di Semi-Minime ma su quelle di Crome.
Cos’altro si può fare? Abbiamo creato il Main Riff evidenziando il battere del rullante utilizzando la nota SOL sopra un pattern ritmico di terzine di crome continuo.
Cosa succede se evidenziamo – invece del rullante del secondo quarto – la cassa del primo quarto?


Succede che abbiamo un’altra “variazione sul tema” che possiamo utilizzare da qualche parte nella song.
Se invece prendiamo il classico giro di Rock and Roll e appiattiamo tutti suoni della scala che quel giro arpeggia suonando sempre la stessa nota succede che otteniamo …
Running Free

E’ sempre un “terzinato” ma questa volta suonato con lo “swing”.
Lo swing è ottenuto suonando solo la prima e la terza nota del gruppo di terzine di crome. Se allunghi la prima nota in modo che duri quanto la prima e la seconda messa insieme e poi suoni la terza ottieni la cadenza swingata del Rock and Roll sulla quale Running Free è composta.

Incontriamo adesso la stessa difficoltà incontrata con il Main Riff di Phantom of the Opera: rompere la monotonia della ripetizione. Come imparato dall’esperienza di Phantom, collochiamoci sul terzo quarto della seconda battuta ed usiamo la nota SOL.

Ricordiamoci sempre della lezione dei Beatles: take a “sad song” and make it better. Quel SOL suonato così non ci emoziona per niente. La tensione che crea come di un’urgenza non riesce a trasmettersi come si deve. E se per esprimere quel “urgenza” lo anticipassimo di un pelo?

Il più Semplice Intervento
Dobbiamo notare qui una cosa. Il più semplice intervento che si possa fare su un "tema" è non toccare niente e modificare solo le note suonate sullo stesso ritmo. Non l'ho messo in evidenza parlando di "Phantom of the Opera" ma chi conosce la canzone sa che in realtà la prima variazione attuata da Harris è spostare il riff ( che è in MI ) prima in FA# poi in SOL e quindi cominciare con le Varianti sul Ritmo. Qui ha fatto lo stesso identico primo pensiero: la prima volta non tocca il ritmo ma cambia le note, poi anticipa il Sol di una croma (andando così a modificare il ritmo).
Suonando il riff Harris sente poi che la monotonia va interrotta ancora e decide di intervenire con un’altra variante al ritmo (e quindi alle note) al terzo quarto ( sempre quello! ) della quarta battuta, che sarebbe poi la ripetizione della seconda. E per farlo sceglie ancora la via più semplice: non tocca niente, cioè lascia il ritmo originale senza quell’urgenza del SOL, ma cambia le note utilizzando il IV ed il V grado della scala ( i più orecchiabili ).

Abbiamo il Main Riff di “Running Free”.
Aggiungendo le chitarre nell’arrangiamento nasce una piccola variante quasi spontanea a questo riff.

E’ interessante notare che Dave Murray suona un diverso ritmo terzinato sopra il riff di Harris. E questo ritmo diventa la base per la sezione del cantato.

Il Materiale nel Nostro Magazzino
Fino ad adesso – che sia stata scritta prima “Phantom of the Opera” oppure “Running Free” non ha particolare importanza – Harris ha usato le seguenti figure ritmiche terzinate:












E' già un bel pò di Materiale da usare. Ed è tutto stoccato nel nostro Magazzino!
Una Lezione da Imparare
Per il ritornello di "Running Free" Harris usa quello che ha già: lo stesso ritmo del Main Riff spezzato dal ritmo che Murray suonava alla chitarra unendo i due ritmi usando l’anticipo “urgente del SOL” del main riff.
Lezione da imparare? Usa SEMPRE prima quello che hai già!

Per l’intermezzo Harris usa alcune semplici varianti sul ritmo pensate sul terzo quarto dell’ultima battuta.
Prima figura ritmica di base utilizzata (prelevata dal nostro magazzino):

Modificata così a causa dell’armonia ( o linea melodica ) scelta:

Figura Armonica ottenuta:

Seconda figura ritmica utilizzata:

Figura Armonica ottenuta utilizzando ( sempre! ) il IV ed il V grado:


Transylvania

La domanda alla quale risponde “Transylvania” è: come faccio a scrivere una nuova canzone? Da dove prendo una nuova idea senza attendere che mi arrivi dall’alto, per ispirazione?
La risposta è: continuando a pensare SENZA PERDERE il filo del discorso. Voglio dire, avevamo cominciato a “lavorare” su Phantom of the Opera perché volevamo scrivere musica utilizzando un ritmo terzinato ( la maggior parte delle song degli Iron Maiden utilizzano “semplici” ritmi regolari, e non irregolari come lo sono i terzinati di crome e semicrome, e “semplici” si fa per dire ). Per cui abbiamo cominciato a pensare a come lavorarlo come se fosse fatto di argilla cercando di muoverci sui binari della massima semplicità.
Avevamo pensato quindi che la cosa più semplice da fare fosse di evidenziare il battere del rullante sul secondo quarto e così facendo abbiamo ottenuto Phantom of the Opera.
Abbiamo poi cominciato ad elaborare alcune variazioni sul tema fino ad avere quasi l’intera song scritta. Se torniamo a guardare tutte le variazioni ritmiche che abbiamo utilizzato ne troviamo una che ancora lascia spazio a nuovi “pensieri musicali” proprio seguendo il filo del discorso che avevamo utilizzato! Ad un certo punto avevamo detto: cosa succede se invece del rullante sul secondo quarto evidenziamo il colpo della cassa sul primo quarto? Ed era nata una nuova variazione.
Se adesso riprendiamo proprio questo pensiero e dicessimo: cosa succede se evidenziamo ANCHE il secondo colpo di cassa sul terzo quarto?
Dopo qualche ascolto che ci convince a dare più movimento sfruttando anziché una normale semiminima la "terzina swingata" di Running Free, succede che abbiamo: Transylvania.

Interveniamo sul terzo quarto della seconda battuta con la figura più semplice che possiamo ( due semiminime ) come abbiamo fatto con Phantom of the Opera:

E, per non ripeterci troppo utilizziamo le stesse figure armoniche di Phantom ma al contrario; cioè RE – SOL invece di SOL – RE ed il primo riff di Transylvania è pronto.

Harris la suona in RE piuttosto che in MI … ma il pensiero costruttivo di base è questo. Perché ha cambiato tonalità? Secondo me dipende dal continuo della song, cioè dal prossimo riff perché se il primo era suonato in MI il secondo cade in FA# minore ( tonalità complicata sulle chitarre! ) mentre se il primo riff è suonato in RE, il secondo cade in Mi minore ( tonalità “facile” sulle chitarre ).
Terzine di Semicrome Sincopate
Il secondo riff di Transylvania è un “pensiero ardito”! La figura ritmica usata mette quasi insieme le figure ritmiche di Running Free e Phantom of the Opera un quarto si ed un quarto no; in realtà nasce dal pensiero di suonare invece che le “semplici” semiminime le “complicate” semicrome: quindi Harris alterna terzine di semicrome ( sincopate ) a terzine di crome.

E questo “pensiero ritmico” lo ritroveremo sviluppato in un altro modo qualche anno dopo in “Quest for Fire”, per il momento Harris lo suona cercando di rompere la monotonia utilizzando note diverse dal mi in tutte le terzine di crome seguendo il pensiero di come rendere “musicale” quel ritmo.

Armonicamente si sposta dal primo grado al quinto ( ma va? ) della scala Eolia. ([Mim - (Re)] - [Sim - (La)] - [I - (VII)] - [V - (IV)])
Per il ritornello Harris usa la seguente figura ritmica (prelievo da magazzino):

Armonizzandola così:

Cosa gli fa scegliere questa soluzione piuttosto che una delle altre 1.000.000.000 di possibilità? Qui è dove entra in gioco la personalità del musicista, quell’ispirazione che viene dall’alto, il proprio genio o comunque lo si voglia chiamare. Noi possiamo dire che ha preferito un modulo ritmico semplice continuando ad elaborare il pensiero originale dal quale “Transylvania” sembra nascere: il colpo della cassa sul primo e sul terzo quarto. E’ come se Harris avesse provato ad evidenziare la cassa anche sul secondo quarto. Quindi è come se fosse partito da questo modulo ritmico cominciando a modificarlo pian piano:

Il Filo di Arianna ( per non perdersi )
Se volessimo continuare ad immaginare il corso dei pensieri di Harris in questa nostra ingegneria inversa della mente potremmo pensare che se la prima battuta rappresenta il Soggetto e la seconda il Contro-Soggetto una delle cose da fare è provare ad utilizzare TUTTO il materiale che si ha già e poi scegliere con la propria anima quello che meglio descrive quello che stai provando a mettere in musica. Per non perdersi tra la marea di materiale musicale disponibile e provare a restare concentrato sul pezzo al quale si sta lavorando ricordiamo che la prima cosa da provare deve essere sempre la più semplice! E la cosa più semplice da fare qui ( guardando le due battute della figura sopra ) è rompere sul quarto quarto della prima battuta con una figura “semplice” come la semiminima per accorciare la cavalcata di terzine di crome che si è creata.

La seconda cosa più semplice è ripetere quello che si è fatto alla prima battuta sulla seconda:

Il modulo ritmico della seconda battuta lo conosciamo già: è lo stesso utilizzato per la “chiusura” del ritornello di “Running Free”. Quindi coloriamo armonicamente a piacere quello che abbiamo ed otteniamo il ritornello di “Transylvania”.

Ti piacciono le Sfide?
Prima di passare all’analisi delle canzoni con terzine del secondo album degli Iron Maiden “Killers”, vorrei proporti un esercizio. Cosa ne dici di provare a cimentarti nella scrittura di un riff o brano musicale a partire dal primo modulo di Terzine di Crome che abbiamo esaminato?

Utilizza un modulo ritmico di due battute e quello che spero sono riuscito a trasmetterti del modo di lavorare di Steve Harris ( e di qualsiasi altro “compositore” in realtà ).
Questo è quello che sono riuscito a scrivere io modificando il modulo come nella foto sotto – che mi sembra sia una soluzione che Harris non abbia ancora mai utilizzato:

Cercando di imitare tutti i passaggi di pensiero che ti ho illustrato in questa pagina sono arrivato a questo:

E poi a questo:

E che ci faccio adesso con questo riff maideniano che ho tra le mani? Niente. E’ un appunto, tienilo da parte prima o poi a furia di “pensare” la musica ti ritrovi con tanto di quel materiale che puoi provare a “comporlo” insieme a formare una song.
