La Musica degli Iron Maiden ( 4 )

La Matematica dell'Universo
Se pensiamo al fatto che le note che usiamo nella musica cosìdetta "occidentale" sono solo 12 possiamo immaginare che nel momento stesso in cui Pitagora divideva una fune in due parti uguali e scopriva che pizzicandola si otteneva la stessa nota che si otteneva pizzicando la fune intera ma un'ottava più alta... e a questo pensiero aggiungiamo tutte le possibili durate delle note ( minima, semiminima, croma e via dicendo ) e a questo aggiungiamo anche tutte le possibili pause arriviamo al pensiero che proprio in quel momento dove Pitagora divideva una fune in parti uguai tutta la Musica dell'Univierso è stata scritta: bisogna solo trovare le giuste combinazioni di note, tempi e pause.
La Musica è già tutta lì: nella Matematica dell'Universo.
Se torniamo alle nostre terzine - e al nostro Cantiere - possiamo quindi immaginare di suonare una qualsiasi nota della Scala Cromatica sul secondo e quarto quarto della nostra partitura. Ed ognuna di queste note racconta una storia diversa e simboleggia un nostro Stato d'Animo diverso.

Intuiamo subito che le Possibilità Matematiche che si dischiudono qui sono veramente tantissime: ci saranno milioni e milioni di combinazioni possibili e anche se i nostri computers potessero calcolarle tutte, per scegliere quelle che vorremmo suonare dovremmo ascoltarle tutte! ( e non ci resterebbe tempo nella nostra vita poi per suonarle! )

Ma non disperiamo. E' qui che la conoscenza di un poco di Armonia ed il nostro "orecchio" possono entrambi venire in nostro aiuto come già è successo. Se partiamo da un tappeto di terzine tutto uguale e suoniamo un MI per due intere battute abbiamo già un "brano musicale".
Per trovare delle Varianti alla sua monotonia abbiamo già utilizzato il SOL ( Intervallo di Terza Minore rispetto al MI, Nota Fondamentale rispetto alla Scala di Mi Minore Eolio che abbiamo deciso di utilizzare in "Phantom of the Opera" ). E abbiamo anche già utilizzato il RE ( Intervallo di Settima Giusta rispetto al Mi ma Quinto Grado della scala di Mi Minore Eolio/Sol Maggiore in "22, Acacia Avenue" ).
Qual'è la prossima nota più "orecchiabile" in questo contesto? E' il Quarto Grado della Scala di Sol Maggiore, quindi il DO. Ma come lo suoniamo? Più acuto o più basso del MI ?

E non possiamo neanche suonarlo così perchè alla fine otteniamo solo una brutta versione di "Phantom of the Opera"!
Un Universo stracolmo di Risposte
Come scrive uno dei più interessanti scrittori contemporanei ( Igor Sibaldi ): noi non viviamo in un Universo pieno di Domande alle quali dobbiamo rispondere. Noi viviamo in un Universo pieno di Risposte... e dobbiamo trovare le Domande!
Adesso la nostra domanda è: dove suoniamo quel DO in un tappeto terzinato di MI ?
Per non passare in rassegna tutte i milioni di combinazioni o di risposte che l'Universo ci offre, andiamo a vedere nel nostro Magazzino se troviamo qualcosa che può aiutarci.
Evidenziare il Secondo e Quarto Quarto era una delle possibilità musicali che avevamo trovato. Qual'è la prossima?
Lavorare sul Quarto Quarto della Seconda Battuta.
Piazziamo lì il nostro DO.

In tutte e due i casi ( più acuto o più basso ) questo benedetto DO passa così veloce che non ci dice granchè.
Proviamo modificando il tempo e partiamo con le soluzioni più semplici: una semiminima o tre ripetizioni della stessa nota.

E qui le cose cominciano a diventare certamente più interessanti!
Trovo che le tre ripetizioni del DO più acuto del MI siano ok e - rispetto al DO suonato più basso - sia più interessante la soluzione con la semiminima.

Queste soluzioni starebbero molto bene in un intermezzo di una song... magari una sezione di soli di chitarra. Noi però, siccome abbiamo un contratto discografico con la EMI e ci chiamiamo Steve Harris - e, oltre alla nostra, ci sono oramai molte famiglie che devono il loro lavoro al nostro lavoro: cioè che mangiano perchè lavorano con noi - stiamo cercando "Nuove Canzoni" e non semplicemente nuovi intermezzi. Quindi queste soluzioni al DO ce le conserviamo ma... continuiamo a cercare ( o "lavorare" che dir si voglia ).

A questo punto possiamo immaginarci con il basso in mano in camerino che "ragioniamo" prima di salire sul palco per il concerto, su come infilare quel DO in un qualche riff o possiamo immaginare di guardare la partitura della foto poco sopra... sempre ragionando su quel DO.
Non importa veramente. Quello che è importante sono sempre i Beatles: Take a Sad Song and Make It Better.
La Semiminima utilizzata ci fa pensare che - visto che siamo in un terzinato - potremmo provare con le Terzine di Semiminime.

The Duellist

E questo - che te lo dico a fare? - ci piace. Questa è la strada da percorrere.
Solo suonandolo ci viene come istintivo andare al RE dopo le terzine sul DO.

Poi - come abbiamo fatto con "Phantom of the Opera" - portiamo tutto il tema in SOL e torniamo indietro.

Quindi Harris potrebbe aver avuto in mano il Main Riff di "The Duellist" prima ancora di registrare l'album "The Number of the Beast" ma prima ancora di far diventare quel Main Riff una Song ha fatto in tempo a registrare - oltre a "The Number of the Beast" - anche "Piece of Mind" !!!

Il Cantiere ( Parte Seconda )

Eccoci di nuovo qui con il nostro tappeto di terzine di croma. Abbiamo "lavorato" con il SOL, con il RE e con il DO. A chi tocca adesso?
Tra tutte le altre scelte non trascurerei di provare l'ottava. L'ottava è semplice, è orecchiabile.

Allunghiamo la nota sul secondo e quarto quarto perchè non vogliamo una Variante di "Phantom" ma qualcosa di "nuovo".

Le prossima Varianti che ci vengono in mente guardando ( o suonando ) le figure qui sopra sono le seguenti:


In entrambi i casi quel MI così acuto ci ricorda la Disco Music, per cui portiamo tutto più giù.


Il brano con l'ottava ogni battito dal secondo al quarto è adesso troppo bassa, quindi "cambiamo corda " ( ricordiamoci che siamo Steve Harris al basso! ) e suoniamo in LA.

Adesso si! Adesso è interessante!
Risparmiamoci un poco di "scrittura" e facciamo finta che abbiamo fatto tutta una serie di "esperimenti" fino a che non troviamo che suonando una scala discedente al posto di ogni "ottava" abbiamo un brano/riff che ci piace.

Losfer Words (Big 'Orra)

Sappiamo già di cosa stiamo parlando. Harris trova questa soluzione:

Lavora un poco sulla "chiusura" al quarto quarto della seconda battuta ed il riff è pronto ( inclusa la Seconda Variante che non è altro che le Tre Terzine di Semiminime in DO di "The Duellist"... come se veramente avesse scritto i due riff nello stesso momento come stiamo facendo noi! ).

Where Eagles Dare

E quell'altra possibilità con il MI dov'è finita? Intendo questa:

Chissà come funziona una Scala Discendente suonata in questo riff?

Si ripresenta la stessa storia del Soggetto e del Contro-Soggetto. Il Tema della Prima Battuta è il Soggetto ( interessante! ), mentre il Contro-Soggetto della seconda battua è noioso! Il Do della Seconda battuta andrebbe bene ma è necessario lavorare sul Ritmo.
Suoniamo quel DO come normali terzine... quindi è l'orecchio stesso che ci suggerisce di allungarle anche nel prossimo quarto.

E può essere la posizione delle dita sul basso che abbiamo suggerito ad Harris la "chiusura" del riff lavorando sempre sul quarto quarto della seconda battuta. In altri brani l'ha già usata molte volte: mi riferisco alla posizione che preme una corda sul terzo tasto, poi sul secondo e quindi sulla corda superiore ancora il terzo tasto. E' - come dire? - una figura, una diteggiatura comune.
